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Essere mai abbastanza

12 Nov

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La distanza tra te e il tempo è una serie di passi tra la gente

E fotografie e ricordi di futuri che affacciati stanno lì a guardare.

Bergamo è una donna bigotta e borghese,

Che vive sui rintocchi di campane e si illude di avvicinarmi a te,

Ma tu sei lontana, lontana da te.

 

Dimmi che esisto ancora

Dimmi che non sono io

Dimmi che è tutto qui

Per non essere mai abbastanza.

 

Amore, sarebbe una torcia nella notte,

Uno squarcio per chi si guarda dentro,

Ora che abbiamo appreso che davvero conta apparire.

Mentre le puttane combattono, ai piani alti stanno a guardare

Chiedo a te come si fa

Ad andare, a guarire, perfino a ridere

In mezzo tutto questo rancore.

 

E conosco le droghe, la dipendenza e le bugie

Mentre le foto profilo ricordano,

che non hai pianto mai.

Finto, ci circonda un mondo finto

Che ti fa sembrare di non essere mai abbastanza.

 

Dimmi che esisto ancora

Dimmi che non sono io

Dimmi che è tutto qui

Per non essere mai abbastanza.

 

Eppure eri lì

Eri accanto a me tra la gente che passa e non si riconosce

Eri mia madre sposa in ottobre inoltrato

Eri tutto quello che non sono mai stato

Eri anche quando ancora non c’eri

Ed io non ero mai abbastanza.

 

Deponi le armi, gli occhi e i pensieri

E monta sorrisi per scoprire che

Essere abbastanza è tutto quel che eri.

 

(Nico)

Le persone buone non restano sole

4 Lug

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Lega i tuoi 25 anni a un dito, stretti, così stretti che nessuno possa portarteli via.

Conta i tuoi sorrisi più veri, lascia per strada quei cattivi pensieri.

Ti sei mai chiesta cosa te ne fai, dove li porti e per quanto li avrai

Che per sopportarmi, il tempo io non l’ho avuto mai.

 

Stringi una mano che ti porti lontano, cerca i ricordi nei giorni più scuri

Soffri quel poco che ti può servire, fa che domani sia un giorno migliore.

Volevo dirti quattro parole, ma non so nemmeno da dove iniziare

È che domani sarà ancora sole, ma perdo il controllo senza di te.

 

Ma tu mi vedi? Mi vedi davvero? E’ così lungo questo cercare

Sdraiato al sole non ci so stare, domani esco e ti cercherò lo stesso

Mentre mi perdo, ti cerco altrove, mi dici che lì tu non ci sai stare

Si rompe il gioco e sembra di impazzire ma è la paura che ci fa morire.

 

Stendi le braccia verso questo mare, presta attenzione a chi vuol costruire

Guarda negli occhi le cose nuove e lascia andare chi fa troppe parole

E’ il tuo momento, lo aspettavi da tanto, lascia che il vento si porti le cose

E’ sempre tempo per farsi stupire, mi insegni la vita che perdo per me.

 

Ma tu ci credi? Ci credi davvero? Che un sogno, in realtà, non può durare

Senza gli appigli si naufraga in mare, ma ho un posto caldo se qui vuoi sostare.

Ma non dormire che il tempo è poco, riposa pure per qualche minuto

L’amore fermo non ci sa stare, le persone buone non restano sole.

 

(Nico)

La rivoluzione dei giorni nostri

23 Ott

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Svegliarsi presto la mattina o non dormire mai
Portarsi in giro per il centro tanto, che lavoro fai?
Insegui un altro giorno in cui non ti ritroverai
Le tue parole sono forti si, ma le conseguirai?

Mentre t’incazzi, scleri e fai denunce on-line
Con un i.p. sopra le spalle che libertà hai?
E non un selfie ma uno specchio servirebbe sai
E’ un conto da pagare con chi non ti lascia solo mai.

Essere ovunque sempre e comunque, come non esserci mai.

Tanto domani sarà tutto uguale
Perdersi o ricominciare che differenza fa?
I nostri sogni messi ad asciugare
Per comodità.
Le tue parole fanno così male
Ma tutto passerà.

Portami con te stasera e illudimi di non tornare più.
Lo so, lo so che lo faremo, ma questa volta vai avanti tu.
Mastico ancora paranoie e solite canzoni
Dentro i versi: “Adesso è tempo, tempo di rivoluzione”
Mi fido e provo a stare dietro ai tuoi occhi di speranza
Perdendo un passato cieco e bieco e rido presumendo di chiamarlo sofferenza.

Questa ricerca continua chissà dove ci porterà, questa sfida continua quanto ci dividerà?
Quanto ancora sarà tempo per sperare e quanto altro ci potrà bastare?

Essere ovunque sempre e comunque, come non esserci mai.

Tanto domani sarà tutto uguale
Perdersi o ricominciare che differenza fa?
I nostri sogni messi ad asciugare
Per comodità.
Le tue parole fanno così male
Ma tutto passerà.

Andare avanti per inerzia e non per volontà
Mentre se arriva un sorriso è pura banalità
Per adattarsi senza un bisogno, ma per quel che il mercato dà
Non avremo mai comprato ieri quello che oggi è necessità.

Essere ovunque sempre e comunque, come non esserci mai.

Tanto domani sarà tutto uguale
Perdersi o ricominciare che differenza fa?
I nostri sogni messi ad asciugare
Per comodità.
Le tue parole fanno così male
Ma tutto passerà.

(Nico)

E tutti quei discorsi che non faremo mai

17 Lug

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In piazza Dante i magrebini si affollano nelle loro canzoni

Mentre noi al sole ci stringiamo su distese di parole,

Dove non torniamo. Quando riparti mi chiedi  “a che punto siamo?”

Si è alzata la nebbia dalle tue parti ed è così diradata

I miei silenzi innalzati a bandiera sono solo l’ultima frontiera

Che mi serve per delineare i confini tra me e te.

Ne vorrei proteggere i tuoi, ma il rumore dei miei ti sfonda le vene

E allora mi rincorri su chilometri di parole che ti escono dall’intestino

Ed io sorrido, mentre mi faccio a brandelli.

 

Ci osservano per  domandarsi  se siamo troppo grandi per giocare a nascondino

Per controllarci i portafogli, i documenti ed i riflessi

Mentre sei in preda ad un’altra crisi della mia assenza.

E si domanderanno ancora se siamo troppo grandi

Per le passeggiate, per i giri in giostra, per stringersi le mani,

Per le stelle, per le esplosioni, per i furti e le bravate

Ma io ho ancora voglia di sussurrarti buonanotte.

 

Bianca mi scrive dal nord e mi dice che dovrei raggiungerla

Lo farei, ma sono ancora perso tra gli scatoli e i progetti

Di un domani che non arriva mai

E poi mai, e allora rimando.

Domani mi ricorderò che mi mancavi

Perché ora il telefono continua a squillare

Ed io odio le correnti, le siringhe e gli obblighi coniugali.

 

Cinzia ha paura di lasciarsi andare mi dice,

Mentre io sopra la balaustra sono in bilico e aspetto solo il momento

Per chiederti dove sei, quando io non ci sono?

Le autovelox mi aspettano al solito varco, con la loro lentezza

Senza sapere che io sto correndo all’indietro e precipito.

I tuoi libri mi lacerano, tu fingi di non saperlo

Quando mi mordi, vorresti svegliarmi

Ma io sono in trip ancora una volta.

 

Il tempo ora sta portando via dei vecchi amori

Che se li guardi bene sono vestiti da carnevale.

Finti. Come me.

Cambiamo e restiamo uguali.

Ed io ho bevuto troppo per decidere.

Farei volentieri tre passi oltre

E mentre lo dico mi sono vestito da carnevale anche io.

Fingo.

 

Melarosa è diventata brutta ma continua il suo spettacolo

Con vestiti che non può più permettersi

Ma io continuo a guardarla per masturbarmi ancora.

Corriamo come i soliti atleti drogati, dai rapporti umani

Mentre lascio che le tue parole mi prendano per sfinimento.

Ho risposto a Marco l’altro giorno che mi dice

Che i sentimenti ormai sono un business

Ed io non gli credo,  sarei ancora troppo ingenuo.

 

Tu mi giri nuda per casa mentre io non ti guardo

Mentre distolgo lo sguardo verso un vuoto

Che in realtà non abbiamo mai affrontato.

Ce ne andremo, un giorno o l’altro

Io e te come se ci fossimo arresi

Alle bombe che esplose ci fanno sentire vivi,

Per illuderci di annientarci per qualcun altro.

Ma un giorno, lontani

Continueremo a tormentarci, solo per essere felici.

(Nico)

Tutto bene

12 Nov

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Guarda come si rincorrono i pensieri, persi per la strada

Proprio come fiori, quando li guardavi, mentre il vento li buttava giù.

Mentre i tuoi capelli neri mi ricordano che c’eri

Dentro sogni spesso, quando resti solo troppe volte restano i bicchieri.

Perdersi per ritrovarsi, smettila di giudicare, sempre a progettare

Cosa devo fare, sai solo parlare, quando non ti trovi più.

 

Gonfiare polmoni, gonfiare illusioni che tramontano quando manchi tu.

Rispondere per bene, ridere per bene, come va? “Tutto bene.”

Suoni che si fondono, luci che confondono dentro cui, non mi ritrovo più

Ma poi tutto prende forma quando una sillaba si sposa: tu.

 

E poi c’è che non lo so fare, non ci so restare come resti tu

Le carezze al cane, vigilie di natale, smetti di gridare se non ce la fai più.

Le crisi di cuore, l’incontro di persone, prestami il tuo nome e che vuoi capire?

Imparare a migrare, imparare a volare, come uccelli e le ali?

Gli angoli neri, fotografie a colori, tienimi le mani, hai paura tu degli aereoplani?

 

Gonfiare polmoni, gonfiare illusioni che tramontano quando manchi tu.

Rispondere per bene, ridere per bene, come va? “Tutto bene.”

Suoni che si fondono, luci che confondono dentro cui, non mi ritrovo più

Ma poi tutto prende forma quando una sillaba si sposa: tu.

 

Andare in giro in centro per farti comprare, le mode che più guardo e più mi fanno vomitare

Sceglierti ogni sera per poter ricominciare, oggi non mi piaci, cosa ci vuoi fare?

Ripeterti per sempre che non ti posso lasciare, quando cado giù.

E quanto può far male tu lo puoi sapere, così tanto da non trovarti più.

Ma mi devo sbrigare, un’ora da passare, domani posso anche tornare

e tu?

(Nico)

Peter a Stoccolma

25 Ott

Quando Peter arrivò a Stoccolma sembra una storia così banale

Come se non ci si stupisse più nel vedere qualcuno partire

E partire è così scontato come i regali di natale

Ma quelli restano in ombra mentre un viaggio ti fa cambiare.

Contare il tempo con i sospiri, dimenticarsi di tutti gl’ieri

Freddo dentro, freddo fuori e poi un rincorrer di pensieri:

“Perché non ci siamo estinti come i dinosauri?

Come i telefoni a gettoni, come i floppy, come i puzzle, come le conversazioni?”

Ritrovarsi da canali, ricordi di domani, unghie sulla schiena, senti come trema

Poi guardare l’orizzonte, raccogliersi, cercarsi, abbracci.

“E poi da dove si potrebbe cominciare? Tornare?

Raccoglieremo le piume che cadono per strada, le incolleremo alle braccia

ed impareremo a volare, per trovare poi un modo, per non scendere più.”

Mi manchi tanto, gli alberghi ad ore, domani è tardi per non rallentare

Il solito vociare, le notti in centro, gli occhi rotti, amore.

“Potremo cominciare da un bacio? da una luce spenta? da un abbraccio?

O da un quaderno? Da un ricordo? da un viaggio? perché c’è sempre un viaggio?

Potremo tornare, potremo stringerci di più, resistere alla corrente,

crescere, costruirci, su di noi, come avevamo cominciato.

E poi non facciamo altro che credere nel momentaneo?

E domani, chi consolerà domani?”

Quando Peter arrivò a Stoccolma nemmeno ci voleva arrivare

Ma poi arrivò il giorno e poi un altro e un altro ancora

In un istante come si aprisse un sipario davanti al mare

Il vento leggero, intorno silenzio, respirava, stava bene.

(Nico)

Stati uniti

6 Set

Attorcigliato a inutili lenzuola

Tra respiri persi su letti trafugati

Rimesto incubi fatti col catrame

Di sentieri che non si sono mai aperti

Trafitti da schegge di vento che

Con pacche sulle spalle mi affidavano il futuro.

E dove adesso dimmi perdo i tuoi contorni

Sfumando i miei riverberosamente definiti?

Slegami da trame di parole

Che né io né tu avremo voluto tessere

Cadendo dentro un vortice d’abitudine condito

Con denti tesi e cuori gonfi

Al solo schiocco del silenzio

In cui io e te ci siamo rifugiati

Perdendoci alla luce di chi ricordi

Andando via ti ha detto un sordo addio

Distante da quello che per loro era modo

Non conforme al tuo

Vivere.

Ancora iniettami veleno

Divelto da un passato di coriandoli

Tra dubbi che strappano parole mute

Di stati uniti ad altri stati

Da cui per svegliarmi mi addormento

E tu che hai ancora sete

Pretendi  di avermi in grembo

Limando le mie unghie sui tuoi lividi

Degnamente nascosti tra le mani

Che svanivano sotto il peso di un fiore

Fatto a pezzi dall’indifferenza di chi

Indifferentemente vive cullato

Da una scelta di pretestuosi argomenti

Tuffandosi in grovigli

In cui testardamente perde

Perdendosi perdendoci

Per non ritrovarmi più.

(Nico)

Lasciateci massacrare

25 Lug


Lasciateci massacrare nelle piazze, sulle strade

Dalle parole di tua madre, dai ricordi di un’estate.

Lasciateci massacrare da mille euro al mese,

Che se calcoli le spese, ad un figlio non ci pensi più.

Lasciateci massacrare dai sondaggi dei giornali

Dove siamo percentuali in dati ufficiali e non.

Lasciateci massacrare da tutto quello che prima non c’era

Ma che ora, come aria, sembra che senza non si vivi più.

Non ce ne accorgiamo,

Quando ci fottono in silenzio, piano, piano

Quando votiamo per qualcosa che non scegliamo

Quando ascoltiamo troppe bocche e non pensiamo

Quando domani è un altro giorno, mentre oggi non viviamo.

Lasciateci massacrare dagli amori finiti male,

Da chi se n’è dovuto andare e da chi non vedrai più.

Lasciateci massacrare dai rapporti quotidiani,

da chi ci inganna per piacere, da chi fa ridere un altro po’.

Lasciateci massacrare dai terroristi delle testate

Giornalisti da altri chiamati, senza notizie e tante cazzate .

Lasciateci massacrare da chi è dalla parte dello stato

Servo e manipolato e poi si sfoga, giustificato dal reato.

Ce ne accorgiamo,

In quei silenzi che non ti aiutano e fanno male

In quelle bocche che si uniscono per un dolore

In quegli occhi che non conosciamo e poi incrociamo

In quei sorrisi, ma che paura se non ci sono, ne dipendiamo.

Ed io non dormo più.

(Nico)

Psichiatria

29 Mag

 

Uno, due, tre, respiro

Uno, due, tre, respiro

vivo

strido

grido

Mastico amaro e non ho più denti

Giro intorno per andare avanti

Ti guardo strano se ti lamenti

E rido amaro quando mi senti

Fluoxetina.

Uno, due, tre, respiro

Uno, due, tre, respiro

vivo

strido

grido

Mura alte come castelli

Di giorni andati, di giorni belli

E quel coglione mi tiene a dito

Domani t’ammazzo, ma vomito e sputo

Fluoxetina.

Uno, due, tre, respiro

Uno, due, tre, respiro

vivo

strido

grido

Normale, devi essere normale

Parlare, devi saper parlare

Controllare, ti sai controllare?

Scopare, quando si può scopare?

Fluoxetina.

Uno, due, tre, respiro

Uno, due, tre, respiro

vivo

strido

grido

Quanto manca, quando finisce?

Quando? No, da qui non si esce.

Ti abituano a questo, ti abituano a tutto

Se ne uscirò, ne uscirò distrutto.

Uno, due, tre, respiro

Uno, due, tre, respiro

Uno, due, tre, respiro

Ancora vivo.

(Nico)

 

Tutto quello che dovevi sapere

17 Mag

Volevi crescere felice, essere lasciata in pace

E non dover discutere sempre su ciò che ti piace.

Volevo essere felice, trovare un po’ di pace

E non dover rincorrer sempre un amore fugace.

Tutto quello che dovevi sapere non l’hai mai saputo,

Tutto quello che dovevo sapere non l’ho mai saputo.

E chi hai conosciuto? E chi ho conosciuto?

E chi hai amato? E chi ho amato?

E adesso contami le costole, parlami d’amore

Come se fosse ancora  una giornata di sole

Mentre qui piove, mentre qui piove.

Ora che vivi libera e felice, sola e in santa pace

Capisci che quel che hai perso  è quel che più ti piace.

Cosa vuol dire essere felice? E’ finta pace quando tutto tace.

E chiedo guerra, guerra,guerra, con un filo di voce

Tutto quello che dovevi sapere l’hai sempre saputo,

Tutto quello che dovevo sapere l’ho sempre capito

E se non t’è bastato, è tempo sprecato

E si mi è bastato, ed è tutto finito

E adesso contami le costole, parlami d’amore

Come se fosse ancora, una giornata di sole

Mentre qui piove, mentre qui piove.

(Nico)